MA COME TI VESTI?!? Le divise del campionato ’21/’22, commentate.

Visto il, ehm, grande successo* dei precedenti articoli sulle divise delle squadre italiane di roller derby, ci rimettiamo nei panni di Carla Gozzi ed Enzo Miccio e andiamo ad analizzare e commentare quelle sfoggiate durante il campionato.

* grande successo = non sono arrivate proteste, minacce di morte o messaggi imbestialiti: lo considero un risultato incredibile!

Il campionato italiano è stato un’ottima occasione per rinnovare logo e/o divise per alcune squadre mentre altre hanno conservato le uniformi storiche, col risultato che di alcune di queste vi abbiamo già parlato nei precedenti articoli sullo stesso tema.

Con un mix di passione per l’argomento, nato però nel mondo del calcio (chi vi scrive è un assiduo frequentatore di Passione Maglie e di Classic Football Shirts), e di incoscienza (potrebbero arrivarmi messaggi minatori di skater inviperite) buttiamoci a disquisire su cosa va e cosa no delle divise dei team italiani.

 HARPIES 

Le divise delle Harpies ormai sono un classico, una roba che ti aspetti di vedere sempre così, come il Martini con l’oliva, la pizza margherita col basilico, Shref con la birra, ecc. Per cui possiamo limitarci a un vergognoso copia e incolla di quanto scritto in precedenza:

Le Harpies hanno sempre avuto uno stile sobrio: il lampo stilizzato e il loro motto sono stilisticamente impeccabili e anche il logo è inattaccabile.

Diciamo subito che le attuali divise sono fighissime. L’accostamento di colori mi piace, le ali stilizzate sono belle e il fatto che le due divise siano lo stesso modello ma con colorazioni opposte (giallo/nero e nero/giallo) è una di quelle cose che mi manda in brodo di giuggiole.

Se proprio dobbiamo trovare il pelo nell’uovo, forse è un po’ vuoto il davanti (quel blocco monocromatico sotto le ali poteva essere riempito col logo, per esempio), mentre il retro è strepitoso: ha il nome in alto (pollice in su, per me: quando sta sotto il numero inevitabilmente non si legge) e il logo stampato tono su tono. Forse mettere quest’ultimo anche davanti avrebbe reso la parte anteriore delle divise interessante e attraente come il retro.

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 THE ANGUANAS 

Anche le Anguane hanno le stesse divise ormai da qualche anno e quindi, indovinate?, anche qui copiamo e incolliamo quanto già scritto:

Dicono le linee guida della WFTDA che le divise delle squadre dovrebbero essere chiaramente identificabili come una chiara e una scura. Le vecchie divise nero/viola delle anguane erano entrambe scure e pressochè indistinguibili tra loro, oltre ad avere un design che il mio occhio giudicava un po’ confusionario.

Con mia grande soddisfazione, le nuove divise sono invece estremamente belle: un bel viola in tinta unita, una scritta The Anguanas con un font cattivissimo – degno di un gruppo metal! – e delle decorazioni di lato che vivacizzano il design senza stravolgerlo. Un po’ sacrificato il logo in basso a destra (quasi non si vede), ma va bene così. Il retro a canotta (che mi dicono essere molto comodo dal punto di vista della vestibilità) restringe di parecchio lo spazio per cui il derby name finisce sotto al numero e sotto ancora trova spazio lo sponsor tecnico (che però si legge poco quando la maglia si arriccia), mentre è azzeccata l’idea di utilizzare lo spazio tra le spalle per apporvi la toppa della WFTDA.

Di divise alternative ne hanno addirittura due, una bianca e una nera, entrambe con lo stesso template e i richiami a contrasto in viola, per cui valgono le considerazioni fatte sopra: pollici su! Per tutte e tre le divise, infine, funziona l’abbinamento coi pantaloncini “kiss my anguanass” che le nostre sfoggiano fieramente.

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 CRIMSON VIPERS 

Nonostante le Crimson Vipers abbiano le stesse divise ormai da più di qualche hanno, non faremo il solito copia e inco… col cavolo, eccolo qua, mi ci ero impegnato parecchio per scriverlo!

Le Crimson Vipers sono delle incorreggibili tamarre, diciamolo chiaramente. Nonostante facciano di tutto per spacciarsi per una squadra dal taglio punk rock (soprattutto per l’affiliazione agli eventi musicali in zona), le loro divise sembrano uscite da una discoteca dei primi anni ’90. E siccome io con le divise degli anni ’90 ci sono cresciuto (meno con le discoteche, per fortuna), il mio pollice non può essere che rivolto verso l’alto.

La prima maglia è rossa. Più o meno. Cioè, bella l’idea di fare delle simil-squame tono su tono per richiamare la “viperosità” ma il risultato è che la maglia anzichè essere cremisi (come il nome della squadra suggerirebbe), sembra color fragola (ammazza quanto sono pignolo, vero?). Per il resto, mi piace la texture (fa molto anni ’90, per l’appunto!) e i due serpenti che si “arrampicano” sul fianco aggiungono una botta di tamarrissima aggressività, specie le teste sul retro. Ottimo il logo in grande al centro, ottimi i numeri grandi e leggibili e il derby name sulle spalle. Il font è un po’ discutibile ma vabbè, più o meno si legge.

La maglia nera è CATTIVISSIMA e se fossi il re del mondo imporrei alle vipere di usare quella come divisa principale. Stesso template, stessa texture, ma non c’è l’effetto “schiarente” come su quella rossa, e la divisa risulta appunto nera e non grigia.

C’è poi una terza maglia bianca, con lo stesso template, la cui texture la fa sembrare grigio chiaro. “La usiamo in caso di emergenza”, mi ha detto uno dei viperi. “Cioè la usate quando vi serve una maglia chiara?”, ho chiesto. “No, ce l’abbiamo nel caso le altre due siano troppo sudate”. Tamarre sì, ma attente all’igiene.

la maglia bianca delle Crimson Vipers: non la usano mai per cui praticamente non ci sono foto! Questo è il massimo che sono riuscito a trovare!

Menzione d’onore, poi, per il logo in stile “Rock ‘n’ Roll Over dei Kiss” (cioè questo) che hanno usato sul merchandising: quando deciderete di rifare le divise, prendete MOLTO in considerazione l’idea di utilizzarlo!

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 STRAY BEEZ 

E’ finita la pacchia, le Stray Beez hanno delle divise nuove. Anzi, hanno fatto un vero e proprio rebranding, che ora andiamo ad analizzare.

Il vecchio logo delle Stray Beez aveva un che di carino e coccoloso e le divise erano più che apprezzabili (ne abbiamo parlato qui); il nuovo logo, invece, ha un aspetto più serioso e, diciamo, professionale.

Come per tutti i cambi di immagine, ci sarà sempre chi preferisce la versione precedente, chi quella attuale e chi, banalmente, si limita ad apprezzare il lavoro svolto, soprattutto come idea: sia il logo che le nuove divise sono asciutti, puliti, seri. E qui si apprezza, dunque, la bontà e la coerenza di pensiero: chi ha ideato il rebranding sa il fatto suo.

Come per le precedenti divise, anche qui rimaniamo col dubbio su quale sia la prima e quale la seconda, ma visto che le foto ufficiali della squadra sono state fatte con indosso quella arancione, la considereremo la prima maglia.

La prima cosa che salta all’occhio è che rispetto alla palette precedente, l’arancione è più chiaro e il verde più scuro. Piace l’idea di mettere la scritta Stra Beez in bella vista, con un font creativo, cicciotto e definito, utilizzato anche per nomi e numeri (perfettamente leggibili, parola di NSO!). Piace anche l’ape stilizzata tono su tono nella parte sinistra della maglia e le figure geometriche che ricordano un alveare nella parte destra (si vedono meglio sulla maglia verde). La banda laterale bianca bordata di verde spezza bene l’uniformità di una maglia che promuoviamo a pieni voti.

Se proprio vogliamo fare un appunto, il logo della squadra in mezzo alle scapole sarebbe stato meglio farlo in nero anzichè in bianco: si sarebbe visto meglio.

La seconda divisa è identica alla prima, ma a colori invertiti, una scelta che – come già detto varie volte – manda in sollucchero chi vi scrive. Menzione anche per le cuffie, che seguono la pulizia di disegno delle divise, incluso il bordino bianco che spezza bene arancione e verde sia in quella da jammer che in quella da pivot.

 

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 BANSHEES 

Ho avuto parecchio da ridire sulle divise vecchie delle Banshees e loro, giustamente, si sono fatte delle divise nuove che recepiscono praticamente tutte le mie indicazioni! Come si fa a non amarle?

La critica principale era che mi sarei aspettato una divisa nera con bordi giallo-verdi con il loro cattivissimo logo in bella vista: ed è esattamente quello che hanno fatto per la seconda maglia, da cui iniziamo: il logo è, per l’appunto, bello grosso, e ci piace l’idea del lampi tono su tono nella sezione in verde. Bello anche il contrasto dei bordini gialli.

Il retro è pure visivamente interessante, con il logo ripetuto in mezzo alle scapole e, in basso, l’aquilotto presente nella bandiera del Friuli, a richiamare il forte legame col territorio.

Col fatto che le divise nere sono state utilizzate solo a Rimini, è complicatissimo trovare delle foto decenti, per cui accontentatevi.

La prima maglia, invece ha i colori classici della squadra, giallo-verde. Ci piace il fatto che mantenga la parte verde con i fulmini e sostanzialmente inverta il nero col giallo: funziona bene nell’insieme. Come per la prima divisa, numeri e nomi sono ben leggibili, e completano una maglia che ha la nostra totale approvazione!

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 POISON HYENAS 

Io me la sono immaginata così la scena: “visto che dobbiamo fare delle maglie appositamente per questo campionato, facciamole azzurre così non avremo bisogno di una seconda maglia, visto che ce le abbiamo solo noi”. Se è stato un caso o hanno fatto di necessità virtù, fatto sta che la combo Poison Kittens e Bone-Crushing Hyenas ha sfoggiato una sola divisa che mescola (bene) i colori di entrambe le squadre.

Bella la tonalità di azzurro scelta, che sta molto bene col bianco e granata della banda laterale, e belle le sfumature nella parte inferiore; appare un po’ fuori posto il blu del bordino intorno a maniche e collo, pur senza stonare. Il font utilizzato per il logo sulla parte anteriore della maglia è cattivissimo, ma riutilizzarlo anche per nomi e numeri sul retro ha reso la vita complicata agli NSO (specie il 9 che somiglia pericolosamente a un 4).

In definitiva, una maglia che ci è piaciuta molto, e ci sarebbe piaciuto vedere declinata con lo stesso template in una colorazione diversa come seconda divisa.

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 CRIMINAL BULLETS 

Sembra che i fotografi abbiano fatto di tutto per evitare accuratamente di ritrarre in maniera nitida sia il fronte che il retro delle divise delle Criminal, sia nei concentramenti che nel torneo finale, per cui la qualità delle immagini è quella che è.

Non vorremmo sbagliarci ma le Criminal dovrebbero aver sfoggiato una sola divisa, che spicca per la tonalità di fuxia scelto. Bella l’idea della “pennellata” per separarla dal nero. La maglia è sufficientemente “piena” con il logo sul petto e la scritta al centro. Ottima l’idea di usare il bianco per numeri e derby name sul retro.

Appena mi sono accorto dei fori di proiettile disegnati sulla divisa, mi è tornata in mente questa scena! (se non riconoscete il film siete delle pivelle)

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 SHE-WOLVES 

Rispetto alle stagioni precedenti, le She Wolves hanno rifatto le divise ma sono sostanzialmente identiche (cambia lo sponsor tecnico).

La disposizione degli elementi in entrambe le maglie è perfetta: grande logo in mezzo, sponsor decentrato in basso, bande laterali e bordi a contrasto; lo sponsor tecnico non è più sul petto ma dietro, in mezzo alle scapole, e derby name e numero sono perfettamente leggibili. Cosa c’è che non va, allora? La tonalità di verde: è un verde freddo ma non abbastanza da diventare acido. Chi vi scrive preferiva la tonalità calda che fu usata nelle vecchie magliette e che si vede ancora sulle cuffie.

La divisa nera, invece, funziona molto meglio perchè c’è poco verde! Semplice ma aggressiva allo stesso tempo.