Intervista al Team Italy maschile – seconda parte

Seconda parte dell’intervista ai MeRDI, a cui abbiamo chiesto di raccontarci un po’ il loro mondiale: abbiamo fatto una domanda ciascuno, ecco cosa ne è uscito fuori. 

Iniziamo questo secondo giro di interviste (la prima parte è qui) con Professor Plan-B, uno con uno stile non particolarmente appariscente come jammer ma che zitto zitto prende la sua lead e fa i suoi punti.

Avete perso le prime due partite, giocando tutto sommato bene, poi due vittorie giocando sicuramente bene, poi una sconfitta: pensi che si potesse fare di più o siete soddisfatti perchè meglio di così sarebbe stato impossibile?

PROFESSOR PLAN-B: A parte l’ultima partita, abbiamo giocato al pieno delle nostre possibilità e capacità. Inutile star tanto a rimpiangere gli infortuni o la ormai famosa bocciatura di ranking per solo 2 punti di scarto. Siamo arrivati diciottesimi perché era quello che meritavamo, di più sarebbe stato probabilmente culo. Nell’ultima partita non abbiamo mai veramente ingranato e abbiamo subito il gioco veloce del Cile. Ma isudamericani si sono dimostrati fin dal primo minuto molto più agguerriti e preparati di noi, ergo avremmo perso comunque.

Ovviamente non posso dire che la partita sia stata affrontata al meglio, ma non va ad intaccare una prestazione globale in cui l’Italia ha dimostrato di saper impostare un gioco bello, pulito e soprattutto corretto. Non siamo nella top 3 e neanche nella top 10, ma più di una nazione si è accorta che stiamo acquisendo capacità e che lo facciamo a modo nostro, col sorriso verso tutti. La squadra c’è, ci serve solo più tempo per crescere insieme.

Durante una partita hai scoperto che non bisogna mai dare per scontato che il jammer avversario non capisca l’italiano, potrebbe origliare quando spieghi come vuoi che i tuoi compagni facciano l’offence!

Infatti! Dunque, sono schierato come jammer a metà del primo period col Giappone e nei pochi secondi prima del via mi accordo coi miei blocker su un possibile offence da ricevere (il tutto a cavallo della jammer line). Al mio fianco, pronto a scattare c’è il n’ 2 del Giappone “Kabukimono” (Shun Ando), ma a un secondo dal fischio di inizio Jam, il gioco viene interrotto da un official time out. A quel punto Kabukimono mi guarda e in perfetto italiano mi fa “Uffa, sempre la solita storia”. Dopo una risata iniziale ho pensato che forse l’offence non avrebbe funzionato perchè, appunto, l’avversario aveva probabilmente capito cosa avevo detto ai miei compagni… Ho scoperto poi che ha studiato in Italia x diversi anni!

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Sono talmente abituato a vedere Nicola’s Rage con la divisa da ref che una volta che l’ho incontrato in borghese quasi non lo riconscevo…

Pensavo che fossi un ref che ogni tanto si diletta a giocare e invece hai sfoderato un paio di offence e di hit da blocker navigato: dove hai imparato a fare queste cose, visto che le Crimson Vipers ti mettono sempre ad arbitrare?

NICOLA’S RAGE: Ho messo in pratica il principio di quasi tutti gli italiani: guardano le partite di calcio e diventano bravi come Ronaldo, no? Scherzi a parte, arbitrare dà seriamente una bella mano, impari a guardare il gioco in maniera ampia, non solo cosa fai, ma cosa sta succedendo intorno a te.

Aiuta anche l’essere dimagrito di 17 kg, rendendomi leggermente più agile sui pattini [ammazza, 17 chili e sei *leggermente* più agile? Quanto pesavi prima, 200 chili?!? NdRob] e finalmente ora non succede più che penso “devo bloccarlo lì” ma ora che il mio corpo si muove è finito il period…

Ho sfruttato ogni possibile allenamento con le Vipers, con le Harpies, le Anguanas e sopratutto con i ragazzi: in pratica non ho più avuto un secondo libero nella mia vita per molto tempo! 😀

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Chiudiamo con il coach, la factotum Elo-C-Raptor: visti i risultati, dubito che avesse qualcosa da rimproverare alla squadra ma, con una punta di malizia, ho provato a vedere

L’impressione generale è che i ragazzi abbiano bene o male ottenuto i migliori risultati possibili relativamente alle loro possibilità. Qual è la cosa migliore che hai visto, in questo torneo e a livello di squadra, e quella che invece non ti è piaciuta e va corretta prima di altre?

ELO-C-RAPTOR: Ai mondiali siamo andati per vincere tutto quello che potevamo e lo abbiamo fatto. Potevamo metterci più testa, più fiato, più gambe… questo è quello che ci diciamo alla fine di ogni partita persa, ma in realtà credo che nessuno si sia risparmiato e ognuno abbia dato il meglio di sè per i compagni e per la squadra. Certo, un’altra frase storica è “si può sempre fare di più”: vero, e noi lo faremo!

Se mi chiedi cosa non mi è piaciuto di questo mondiale ti rispondo che mi sono già dimenticata, perché le cose belle superano di gran lunga quelle brutte. La più bella è stata a mio parere la capacità di plasmare tutti insieme l’identità e il percorso della nostra squadra, conciliando gli obiettivi e gli approcci diversi dei singoli atleti.

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Grazie ai merdi per aver dedicato un po’ di tempo a questa webzine e al solito, impareggiabile, Gabriele Lupo Sturaro per le foto utilizzate in queste due puntate.

Ribadiamo ancora una volta che l’avventura del Team Italy maschile in questo mondiale è stata assolutamente esaltante per chi era sugli spalti o davanti al pc e rinnoviamo i complimenti a giocatori e staff!