Il racconto della fase finale del campionato 2021/2022

Cosa è successo nel weekend del 4/5 Giugno? Andiamo a riviverlo con questo articolo che ripercorre la due giorni di Rimini, una vera e propria festa del roller derby italiano.

La prima volta che ho sentito la parola “campionato” uscire dalla bocca di sgt. Pepperoni credo fosse il 2017, ero in uno dei cortili interni della sede romana di Sky e il mio timore era che alzando il livello della competizione tra le squadre si rischiasse di perdere quel genuino fair play che fino a quel momento aveva caratterizzato praticamente tutte le gare tra squadre italiane.

Poi ci fu un fugace scambio a Febbraio 2018, durante le nostre discussioni sul mondiale femminile di roller derby (che si svolgeva in quei giorni in Inghilterra), che è andato più o meno così:
– io: Un uccellino mi ha detto una frase che contiene due paroline: “campionato” e “2019”
– lui: Non ‘2018’? Il 2019 è troppo lontano. La cosa migliore è sfruttare il momento positivo.

Infine a Settembre 2020 ci fu un’ ultima breve chattata, sempre su questo argomento: sembrava sarebbe potuto partire di lì a breve, prima che la risalita dei contagi bloccasse di nuovo tutto. Mi fece molto ridere quando mi chiese: “sei pronto?”, come se uno potesse in qualche modo prepararsi a una roba del genere!

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Sono all’incirca le sette di domenica 5 Giugno 2022. Mi sto apprestando a salutare più gente possibile prima di tornare in albergo e incrocio il buon sgt. Pepperoni. A bruciapelo, gli faccio “Insomma, ce l’abbiamo fatta! Adesso tocca pensare alla prossima stagione!”, e lui mi risponde “eh, sembra incredibile a dirla così”.

E davvero ce l’avevamo appena fatta: ci stavamo dando delle pacche sulle spalle per essere riusciti, ognuno dando il contributo per la sua parte, a trasformare quelle chattate in qualcosa che non solo si è avverato ma che si spera sarà una presenza fissa, anno dopo anno, nelle nostre vite: il campionato italiano di roller derby. E il “genuino fair play” che avevo paura si perdesse è ancora lì, intatto.

Cara LIRD, belle le spille, carina la grafica, se ne aveste fatte delle magliette ne avreste vendute a pacchi!
📷 Omar iannuzzi

Prima di addentrarci nel racconto della due giorni, fatemi dunque fare i complimenti alla LIRD – Lega Italiana Roller Derby per aver messo in piedi una organizzazione non facile (pure con la pandemia di mezzo!) e per esserci riuscita senza grandi intoppi. Non oso immaginare la quantità di lavoro, riunioni, sbattimenti, decisioni scomode che ci siano dietro un evento del genere.

Il ringraziamento va anche a chi ha gestito gli official durante tutto l’anno, agli head ref e head NSO (you know who you are), e ovviamente anche alla FISR.

SABATO 4 GIUGNO

La giornata di sabato prevede quattro sfide incrociate secondo questa formula:

incontro 1: 1° Girone A – 2° Girone B
incontro 2: 2° Girone A – 1° Girone B
incontro 3: 3° Girone A – 4° Girone B
incontro 4: 4° Girone A – 3° Girone B

I primi due incontri hanno fatto uscire le squadre che sarebbero poi andate a contendersi la vittoria finale: si tratta di tre squadre strutturate (Harpies, Anguanas e Crimson Vipers), tutte con un gruppo storico di skater abbastanza solido e costante, che possono dedicare parecchio tempo al lavoro sulle tattiche e sulla gestione della gara; e una outsider (le Stray Beez) che pure ha un buon nucleo storico, ma dei numeri non sufficienti a giocare. Grazie però agli innesti provenienti dalle Bloody Wheels si ritrovano ad essere la quarta contendente, come nell’edizione 2019 dello SKIR.

Anguanas – Crimson Vipers 195-140

Nella prima partita, le vicentine non hanno esattamente vita facile contro le bergamasche, quest’ultime talmente cresciute e consolidate da non essere più la squadra rivelazione: sono ormai una certezza.

Le giuste preoccupazioni delle Vipers

Harpies – Stray Beez – 224-56

Di contro, le Harpies riescono invece a far pesare la loro maggiore esperienza e l’essere una squadra strutturata e si sbarazzano delle padrone di casa, abbastanza sotto tono, con quello che finirà per essere il divario più ampio della giornata.

La faccia di Medusa rende bene l’idea di quale fosse il tenore delle cronache dei nostri announcer.
📷 Omar iannuzzi

Gli altri due incontri, invece, hanno delineato la parte “bassa” della classifica: qui troviamo molta più varietà fra squadre “storiche” (She Wolves), esordienti (Criminal Bullets), in crescita (Banshees) e “composite” (Poison Hyenas). Ma soprattutto, squadre meno strutturate e quindi, per certi versi, più imprevedibili come risultati, tant’è che chi vi scrive aveva predetto (sbagliando) una facile vittoria delle Poison Hyenas e un risultato non pronosticabile (cosa che si è avverata) tra Banshees e She Wolves.

Criminal Bullets – Poison Hyenas 210-220

Senza mezzi termini, una partita incredibile. Le Poison Hyenas, nonostante lo scarso affiatamento (è la quarta partita che giocano insieme le skater di Bologna e Palermo ma ovviamente non si sono mai allenate insieme), dominano le Criminal Bullet nel primo period, ma queste nel secondo iniziano una lenta e costante rimonta, macinando punti su punti (ThunderNat in un jam ne farà addirittura 32, ne parleremo più avanti) fino a quasi colmare il divario. Brave Criminal per averci creduto e brave Poison Hyenas per non aver mollato.

Il tifo sugli spalti non è mancato
📷 Omar iannuzzi

Banshees – She Wolves 166-142

Altra partita il cui risultato è stato sempre abbastanza in bilico, anche se con le lupe costantemente a inseguire: nei primi dieci minuti di gioco Italy ha fatto la blocker e i punti li hanno fatti praticamente solo le Banshees. Come ha iniziato a fare la jammer, sono arrivati i punti, ma mai abbastanza da colmare il divario, complici anche due infortuni a due colonne della squadra (Jigglyfart a inizio primo period, Matarratas proprio nel momento migliore per le lupe nel secondo). Le Banshees, grazie agli innesti delle “vicine” slovene di Ljubljana, portano a casa il risultato e vanno a giocarsi il quinto posto.

Un bravo al bench staff friulano per aver visto una entrata al box illegale (sfuggita ai ref ma non a chi vi scrive) da parte di una delle She Wolves , che gli ha permesso di vincere una official review.

Mi ritrovo a fare penalty wrangler insieme a due Penalty Line Up tracker straniere durante She-Wolves – Banshees. Crazy Eyes fa un fallo ma non riusciamo nè a vedere nè a sentire la chiamata, per cui dico alla PLT: “segna una D, tanto fa sempre quello”. Pochi secondi e finisce il jam, mi avvicino a Certified Gee per chiedere cosa aveva fischiato e indovinate un po’? Direction!

Se la memoria non ci inganna, non c’è stato neanche un foul out in tutta la prima giornata.

DOMENICA 5 GIUGNO

La domenica prevede le quattro finali:

finale 7°-8° posto: perdente incontro 3 – perdente incontro 4
finale 5°-6° posto: vincente incontro 3 – vincente incontro 4
finale 3°-4° posto: perdente incontro 1 – perdente incontro 2
finale 1°-2° posto: vincente incontro 1 – vincente incontro 2

Chi vi scrive ha avuto grossi dubbi nel fare pronostici, tant’è che nonostante i margini siano tutti abbastanza ampi (dai 25 ai 70 punti), sono sostanzialmente maturati nella seconda metà del secondo period.

finale 7°-8° posto: She Wolves – Criminal Bullets – 207-138

Nonostante i due infortuni di sabato, le She Wolves riescono a superare le padovane (quest’ultime con innesti delle bolzanine Alp ‘n Rockets). Anche se il punteggio finale ha un margine notevole, le lupe hanno comunque dovuto faticare: dopo un primo period tutto sommato equilibrato, le neroverdi hanno tenuto sufficientemente a bada le veloci jammer avversarie e sono state brave a metà del secondo period a NON fare quello che fanno di solito (ovvero raffiche di falli inutili, con conseguenti foul out), ma sono rimaste concentrate, hanno tenuto a bada le temibile jammer avversarie e hanno portato il divario ai 70 punti finali.

Le maglie gliele fornisce la Stabilo Boss
📷 Omar iannuzzi

finale 5°-6° posto: Banshees – Poison Hyenas 177-147

Partita nervosa (ho perso il conto dei foul out), risultato in bilico con vari rovesciamenti di punteggio da una parte all’altra. Alla fine riesce a vincere la squadra dai nervi più saldi, le Banshees.

Tra tatuaggi invadenti, pennarelli poco indelebili, font discutibili e numeri di maglia molto simili tra loro, chi ha avuto il compito più ingrato sono state le penalty line up tracker!
📷 Omar iannuzzi

finale 3°-4° posto: Crimson Vipers – Stray Beez 160-113

Le Beez partono forte e si portano in vantaggio nella parte iniziale del primo period, ma a lungo andare soffrono il fatto di avere solo due jammer “a pieno regime” mentre le bergamasche prendono man mano le misure e ribaltano la partita. Passeranno alla storia le due official review vinte dalle Vipers!

Stavano dicendo “potaaaaaaa”
📷 Omar iannuzzi

finale 1°-2° posto: Anguanas – Harpies 202-167

Senza mezzi termini la più bella partita tra squadre italiane vista finora. Dura ma corretta, spigolosa ma nei limiti del regolamento, piena di improvvise accelerazioni e di movimenti rapidi e collaudati da parte di entrambe le compagini, e col risultato in bilico per almeno 45 minuti. In occasioni del genere è il collettivo ad emergere, più che le individualità, ma le grandi squadre hanno anche assi nella manica che da sole possono decidere l’andamento della gara. E’ il caso di Deadly Bet, che mette a segndo 12 punti nell’ultimo jam del primo period, portando il risultato in parità all’intermission, e di D’ire Wolf, che oltre ad aver fatto una serie di splendidi passaggi sfidando le leggi della fisica, segna 28 punti a metà del secondo jam e crea un divario che a quel punto sarà incolmabile per le milanesi.

Complimenti a entrambe le squadre per aver regalato uno spettacolo davvero entusiasmante al pubblico (ma anche agli ufficiali di gara, parola di penalty wrangler).

Dal 2017 la foto alla fine della finale è giallo-viola
📷 Omar iannuzzi
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Arriva così il momento delle premiazioni, con la celebrazione di tutte le squadre e i premi speciali a:

  • Minnesota Nice – premio “never give up“: il ref americano trapiantato in Germania vince il premio per aver continuato ad arbitrare nonostante un infortunio.
  • Trenomercy – premio “Maria, io non chiamo“: dopo aver fatto tre giri da jammer durante i quali tutta la sua panchina si è sgolata a dirle di chiamare la fine del jam, finalmente lo fa, poi si gira verso il bench e chiede, sorpresa, “ah, ma avevo io la lead?”: strepitoso!
  • Matarratas – premio “resilienza“: l’infortunio che ha subito è abbastanza grave, il premio è un in bocca al lupo per rivederla quanto prima sul track.
  •  Corinna – premio “super party” per aver organizzato la festa di sabato sera (oltre ad aver fatto NSO mentre giocava la sua squadra)
  • Thundernat – premio “tempesta di punti“: per averne fatti 32 in un solo jam. Record del campionato italiano, e probabilmente di sempre da quando hanno tolto i jammer lap point.
Facce sorridenti mostrano con orgoglio i loro premi
📷 Omar iannuzzi

Ci vediamo l’anno prossimo!

Abbracci, baci, balli e cazzeggio sono gli ingredienti della conclusione di ogni torneo di roller derby che si rispetti 📷 Eloisa Benna