Stiamo giocando il migliore dei roller derby possibili?

Stuzzicato da un post dell’ottimo blog Scottish Roller Derby, ho buttato un occhio ai differenti ruleset che sono stati introdotti per variare il gioco, precisamente “Roller Derby Sevens”, “Pivotstar”, “Short Track” e “Sur5val” e ve li racconto qui.

Da quando è resuscitato in Texas all’inizio degli anni 2000, il roller derby ha cambiato pelle varie volte, spesso e volentieri in una di queste direzioni (o entrambe): aumentare la spettacolarità o rendere il gioco più semplice e più fruibile. Il passaggio dal banked track al flat track, per esempio, ha sicuramente tolto un elemento chiave del suo successo ma lo ha reso, diciamo così, replicabile nelle palestre di tutto il mondo; oppure, togliere i jammer lap point o le minor e major penalty ha reso la vita più facile agli official (e, nel primo caso, diminuito la possibilità di errori nell’assegnazione dei punti).

Parallelamente, specie negli ultimi tempi, si sono sviluppati dei ruleset alternativi a quella della WFTDA, volti essenzialmente a semplificare il gioco riducendo il numero di skater necessari(e) e/o il numero di official. In questo articolo ne prenderemo in considerazione quattro:

  • Roller Derby Sevens
  • Pivotstar
  • Short Track Roller Derby
  • Sur5val

Vediamoli nel dettaglio.

Roller Derby Sevens

L’idea di fondo del RD7 (uno degli acronimi usati per identificarlo) è quella di permettere anche alle leghe con poche skater di giocare. Il regolamento completo lo trovate qui ma fondamentalmente può essere ridotto alle seguenti variazioni rispetto a quello della WFTDA:

  • Il roster è composto da sette skater.
  • La durata è di un period da 21 minuti.
  • si va in foul out dopo 4 falli.
  • niente team time out o official review.

Le cose che saltano all’occhio sono essenzialmente due: la prima (ovvia) è che organizzando un torneo con questo formato possono giocare anche le leghe più piccole e si riesce a far stare molte partite in poco tempo (tanti auguri all’Head NSO che dovrà tenere in ordine i fogli!); la seconda è che con due foul out si lascia la squadra senza cambi per cui (in teoria) serve fare molta più attenzione ai falli, col risultato che il gioco è più corretto. Questo, però, può essere problematico per le squadre più inesperte, che commettono falli “ingenui” (direction e multiplayer, per citare i primi che mi vengono in mente).

C’è anche da dire che con un format del genere è probabilmente superfluo avere tre persone al penalty box, a occhio dovrebbero bastarne due.

Niente time out o official review? Il jam timer ringrazia!
Ph. Vinciane Pierart // NSP189
Pivotstar

Non ho trovato un regolamento “ufficiale” per il pivotstar (o meglio, c’era ma la pagina non è più disponibile), ma è descritto sufficientemente bene nel racconto di un torneo che trovate su Scottish Roller Derby Blog, qui.

Le variazioni rispetto al regolamento standard sono essenzialmente queste:

  • Partite da 20 minuti (singolo period)
  • Niente time out
  • Un punto per ogni scoring pass
  • Chi fa cut rientra dal punto in cui è uscito

Questo formato si adatta bene ai tornei con molte squadre e poco tempo a disposizione, specie per quanto riguarda le prime due variazioni. Molto interessante l’idea di assegnare un punto per ogni scoring pass, che ridurrebbe di parecchio sia il lavoro dei jammer ref sia le discussioni su quante blocker la jammer aveva passato nel momento in cui ha chiamato la fine del jam, mentre è più “opinabile” l’idea di poter rientrare nel punto da cui una skater  è uscita dal track: primo perché toglie una delle azioni più caratteristiche, ovvero il recycling, secondo perché non sono sicuro che renda il lavoro dei ref più semplice.

L’articolo dice che sono sufficienti 11 official in tutto ma non specifica quali. A occhio e croce, l’unica riduzione possibile che immagino è quella di avere un solo scorekeeper, con un foglio ad hoc per gestire entrambe le squadre.

Un punto per ogni scoring pass? Il jammer ref ringrazia!
Ph. Vinciane Pierart // NSP189
Short Track Roller Derby

Se Sevens e Pivotstar sono due versioni “ridotte” del gioco, con poche variazioni rispetto al regolamento della WFTDA, con lo Short Track entriamo invece in un territorio completamente diverso: c’è un intero set di regole e lo spirito di gioco va in tutt’altra direzione.

A differenza dei due visti precedentemente, qui abbiamo un intero sito dedicato: andando nella sezione Resources e scrollando giù trovate il paragrafo chiamato Game Basics, in cui sono elencate le principali caratteristiche; trovate anche il link al regolamento completo (sono 18 pagine!).

In sintesi:

  • Due squadre da 7 skater.
  • Due period da 10 jam ciascuno. Ogni jam dura 60 secondi, con un intervallo di 30 secondi tra un jam e l’altro.
  • Il primo period è giocato in derby direction, il secondo in senso opposto.
  • Durante i primi 7 jam, ogni skater fa un turno da jammer, dopodiché la scelta è libera. Ogni skater è numerato secondo l’ordine con cui farà da jammer.
  • Non esiste la lead, e il jam può venire interrotto solo per infortuni o emergenze.
  • Ogni passaggio del pack (ovvero di tutte le skater, incluse quelle della propria squadra) fa fare un punto, initial pass compreso.
  • I falli possono essere abbuonati perdendo la posizione guadagnata, altrimenti la squadra della skater che ha commesso il fallo perde 2 punti
  • Le jammer possono vedersi i falli abbuonati tornando nel punto dove lo hanno commesso, indipendentemente dalla posizione delle altre skater
  • Le skater che sono colpite ed escono dal track possono rientrare dal punto in cui sono uscite, indipendentemente dalla posizione delle altre
  • Sono raccomandati pochi official: almeno un arbitro (meglio due), un segnapunti e un segnatempo.

La vera differenza, però, la trovate nello “spirit of play”: qui non ci sono (o quasi) arbitri perché lo spirito del gioco è essere corretti, non commettere falli e – se capita – fare subito ammenda, senza che ci sia bisogno che un tizio vestito da zebra fischi e chiami il tuo numero. Se volete, è esattamente come quando andate a giocare a calcetto o a tennis con gli amici: lo scopo è divertirsi e per farlo basta autoregolarsi.

Sembra abbastanza evidente che questo ruleset comprende diverse cose che escono (troppo, a giudizio di chi vi scrive) dagli standard del roller derby: jam a lunghezza fissa, pattinata in entrambe le direzioni, niente lead, tutti che fanno almeno un turno da jammer… e il fatto che in pratica bisogna imparare un ruleset nuovo.

Ci sono però anche qui delle idee interessanti: il fatto che commettendo un fallo, anziché andare in penalità, puoi far perdere dei punti alla squadra è suggestivo, ma aumenta l’impatto della discrezionalità dell’arbitraggio (perché anche se lo spirito è quello di divertirsi, un arbitro che prende le decisioni servirebbe sempre).

Vogliamo davvero fare a meno di loro? E poi chi lo porta il brause?
Ph. Vinciane Pierart // NSP189
Sur5val Roller Derby

Il Sur5val è l’unico dei ruleset alternativi che non è direttamente consultabile: andando sul sito del Royal Windsor Roller Derby, nella sezione Sur5val, c’è tutta una vaga descrizione di come funziona, i tornei che sono stati disputati e infine questo messaggio:

che ho accolto con un sonoro MEH.

La descrizione, in ogni modo, indica non tanto le regole quanto come è strutturato tutto il torneo, vediamolo:

  • Sur5val è una sfida di roller derby che dura un giorno. Ci sono fino a 15 squadre di 5 skater ognuna, e si gioca una volta sola contro le altre durante la giornata.
  • Come nel bout standard, ogni jam dura due minuti ma nel Sur5val non è possibile chiamare la fine prima del tempo.
  • La classifica si basa sulla performance nel singolo jam: 5 punti al team vincente, 2 in caso di pareggio e 0 per la sconfitta. Prendere la lead non fa chiudere il jam ma fa guadagnare 1 punto.
  • A 7 penalità si va in foul out, e siccome il roster è da 5, si lascia la squadra in inferiorità numerica, non ci sono cambi.

Come vedete il riassunto è abbastanza incompleto, ma vi fate un’idea: sembra divertente, ma con 15 squadre dev’essere un incubo! Magari qualche lega avrà voglia di scrivergli e farsi dare il regolamento completo. Come per lo Short Track, in ogni modo, siamo in presenza di un gioco tutto sommato diverso, non tanto come regole (quelle a occhio sono le stesse) quanto come impostazione.

Avevo un vago ricordo di un minitorneo con varie squadre da 5 skater disputato informalmente a Milano (mi pare), non so se in seguito a un bootcamp o a una giornata di MST, per cui ho chiesto lumi al buon Sgt. Pepperoni, uno che non è mai stato a corto di idee:

<<
Quello che ti posso dire è che di solito la mancanza di tempo, skater e official sufficienti favorisce molto la ‘creatività’. Quando gestivo gli allenamenti del Team Italy femminile, ad esempio, spesso ho voluto provare formule alternative per lo scrimmage finale. Una delle ultime è stata particolarmente funzionale, l’avevo chiamata “9:15 all’italiana”:

  • roster da 9 skater
  • period da 15 minuti
  • foul-out a 4 penalità
  • no Time Out o Official Review
  • no Bench Coach o LineUp Manager

Ottima per una triple header “compresso” in un’ora di tempo.
>>

Leggendo un po’ in giro, nei vari tornei disputati hanno aggiunto cose come lo “star pass alarm”, ovvero un segnale a sorpresa che impone a entrambe le jammer di fare uno starpass durante il gioco: effettivamente è un tipo di evento che si presta bene a questo genere di variazioni, volte chiaramente a divertire il pubblico – ma anche le stesse skater!

[divider]

Finito di esplorare i regolamenti alternativi, facciamo un po’ di considerazioni: l‘evoluzione del roller derby andrà sempre avanti (o magari a un certo punto si fermerà, chissà) e introdurrà ulteriori modifiche di regolamento e di strategia anche drastiche, alcune delle quali porteranno via delle caratteristiche del gioco a cui siamo abituati e affezionati.

[per dire, io ancora non mi capacito che non ci sia più il cambio palla nella pallavolo]

Dal mio punto di vista, alcune delle regole viste nei ruleset alternativi sono particolarmente interessanti e sarei curioso di vedere se verranno mai prese in considerazione dalla WFTDA: se l’obiettivo è rendere il gioco più divertente, più spettacolare, ma anche più fruibile e inclusivo (dove per inclusivo consideriamo anche far partecipare le leghe più piccole o le zone dove è complicato trovare ref e NSO), allora alcune di queste regole vanno esattamente in questa direzione e meriterebbero di essere “considerate” nel ruleset della WFTDA.

[qui entriamo nel campo delle opinioni, e quelle che leggerete di seguito sono quelle di chi vi scrive: in quanto tali, non pretendono di essere verità assolute, nè di convincervi, tutt’al più possono contribuire a creare una discussione].
  • Un punto per ogni scoring pass completo
  • Punti in meno per chi commette una penalità
  • Il rientro nel track nel punto in cui si è usciti
  • Roster ridotto

In particolare, il punto per ogni scoring pass completo è quello che ci sembra il più realisticamente fattibile, perché:

  1. ridurre il numero di punti che vengono fatti riduce anche il numero di errori che vengono fatti nell’assegnazione
  2. potrebbe bastare un solo scorekeeper
  3. le partite sarebbero più combattute perché i due punteggi sarebbero più vicini (mentre oggi come oggi le partite il cui punteggio è in bilico non sono così frequenti, almeno in Italia)

Naturalmente questo si porterebbe appreso un notevole cambio di strategia, in particolare quando la jammer con la lead “passa e chiama” cercando di fare più punti possibile e allo stesso tempo limitando quelli della jammer avversaria chiamando la fine del jam al momento opportuno. Ma va abbastanza da sé che nel roller derby ci sono stati cambi di strategia ben più radicali (banalmente, il passaggio dal “fast derby”, con tutte le blocker girate di fronte, allo “slow derby” con il cosiddetto “papa”).

“Sono riuscita a vedere di che colore hanno le mutande ma non ho capito se quello è un multiplayer”

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Come ho scritto nel titolo, ogni cambio nel regolamento ha i suoi pro e i suoi contro, e per valutarli serve anche del tempo: ricordate le proteste quando si è introdotta la possibilità di non prendere la penalità se si fa cut ma poi si esce dal track, con la gente che si chiedeva come faranno i ref a valutare se la skater è uscita *immediatamente*? Ecco, adesso sembra una cosa assolutamente normale, perché è entrata nelle dinamiche di gioco.

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Tutte le foto nell’articolo (c) NSP189 // Vinciane Pierart