10 buoni motivi per cui bisognerebbe fare più scrimmage

Una lista, probabilmente non esaustiva, di buoni motivi per cui è bello fare gli scrimmage e bisognerebbe organizzarne di più.

Domenica 19 si è svolta l’edizione 2023 – in realtà era la 2022 con qualche mese di ritardo – dell’evento Scusa Mamma ma Sono una Derby Girl (ne parliamo abbondantemente qui), in cui le lupe hanno organizzato due scrimmage: uno She-Wolves contro resto d’Italia e un co-ed misto, il classico bianco contro nero.

Con l’occasione abbiamo stilato una lista di buoni motivi per cui è bello fare gli scrimmage:

1) Il piacere di giocare: uno scrimmage messo in piedi con tutti i crismi (roster completi, bench staff, official in numero consono) serve innanzitutto a giocare per il piacere di giocare. Non c’è la tensione delle partite di campionato, il dover cercare a tutti costi di fare risultato, non c’è (di solito) un divario abissale per le squadre, e soprattutto capita di poter giocare insieme a gente che normalmente avresti contro e che per una volta non riempie te di legnate. E potrebbe addirittura capitarti di fare la jammer e trovarti davanti una vice-campione del mondo!

Buena Onda delle She Wolves ha una faccia giustamente preoccupata all’idea di dover affrontare Kitty Decapitate, una delle colonne del Team England

2) Testare sul campo le rookie: per chi è alle prime esperienze, gli scrimmage sono di fondamentale importanza, visto che sono il miglior modo per saggiare il track senza troppe ansie. Ance se non ti trovi le tue abituale compagne di squadra nella line, sicuramente ci sarà qualcuna esperta che ti guiderà nell’azione, ti incoraggerà, ti griderà REFORM! alla seconda volta che non senti l’IPR chiamare un no pack, e così via.

Per dire, un conto è disputare la tua prima partita da jammer in un contesto informale, in cui i ref magari lasciano correre se fai un mezzo forearms (o magari non lo vedono proprio perché anche loro sono alle prime esperienze); un conto è ritrovarsi contro il wall delle Harpies pronto a dartele di santa ragione anche se sono avanti di 200 punti. Oppure, peggio, se ti buttano nel wall per la prima volta, quando è il risultato è in bilico, e serve assolutamente far rifiatare le altre.

3) Testare sul campo le (proprie) rookie: domenica scorsa le She-Wolves hanno giocato il primo scrimmage contro tutte le altre, ed è stata l’occasione per buttare nella mischia un paio di rookie, che ovviamente hanno disputato molti più jam di quelli che avrebbero fatto in una gara di campionato. Per cui, vale tutto quello che abbiamo detto nel punto precedente, ma insieme alle proprie compagne abituali.

A un certo punto tra due jam del primo scrimmage mi arriva vicino Crazy Eyes (ero Penalty Line Up Tracker) e mi chiede che fallo avesse fatto una delle rookie: “sta imparando e deve capire cosa ha fatto che non va”. Le ho riferito la penalità e poi l’ho vista andare al bench a spiegare alla novizia cosa aveva fatto: in un bout normale difficilmente si sarebbe trovato il tempo per un momento formativo del genere.

4) Far fare esperienza agli NSO: tutto quello che abbiamo scritto nel punto numero 2 si applica tale e quale agli NSO. Durante l’officials meeting, in qualità di Head NSO, ho spiegato che siccome è uno scrimmage possiamo stare rilassati perché ci sarà tempo e modo per sistemare qualunque problema dovuto all’inesperienza, ma allo stesso tempo cercare di fare il proprio ruolo al meglio delle proprie capacità e possibilità proprio perché qualunque errore è rimediabile. Per esempio, è l’occasione giusta se non avete mai provato a usare un singolo cronometro al penalty box, per cimentarvi allo scoreboard, o per vedere se riuscite a fare tutta una partita da PLT senza dover mai guardare la tabella con le lettere per ricordarvi cosa dovete segnare se chiamano un Leg Block.

Inoltre, analogamente a quanto raccontato nel punto numero 3, anche qui c’è la possibilità – tempo permettendo – di chiamare un breve Official Timeout per spiegare una situazione di gioco particolare e come avrebbe dovuto essere gestita. Ma senza esagerare, altrimenti il jam timer  vi odierà!

Un’immagine che vale più di mille parole

5) Far fare esperienza ai ref: ovviamente anche i ref devono fare esperienza sul track e anche nel loro caso serve avere delle occasioni in cui cimentarsi in un ruolo mai provato, fare qualche errore o fare MOLTI errori senza che si crei il nervosismo che invece si avrebbe in campionato.

Domenica ci sono state molte situazioni in cui la Head Ref Karabà ha chiamato un Official Timeout a fine jam per capire cosa avesse visto la sua crew, se una chiamata era stata corretta e se il numero di punti assegnati fosse giusto.

Inoltre, essendo che ci sono parecchie rookie sul track, può capitare che facciano falli che skater esperte non farebbero mai, e che quindi mettono alla prova anche chi ha una lunga esperienza da ref perché sono, appunto, situazioni che capitano di rado. Che poi ovviamente vanno spiegate.

6) Imparare a gestire le criticità: durante uno scrimmage può capitare che succedano degli imprevisti dovuti all’inesperienza delle skater e/o degli official (e che quindi meno probabilmente succedono in un bout ufficiale) e bisogna gestirli. Quello che si impara in queste occasioni è il confine tra sistemare tutto per bene, come se non fosse successo niente, o lasciar correre tenendosi un errore non impattante.

7) Aguzzare la vista: siamo capaci tutti a distinguere due squadre con le loro divise tutte uguali e le cuffie coordinate. Molto più complesso riuscire a intuire con la coda dell’occhio che quell’ombra bianca e nera che hai visto è una jammer che una una maglia a maniche corte bianca sopra una maglia a maniche lunghe nera – e non viceversa!

8) In uno scrimmage ci si diverte un sacco: l’atmosfera sul track, specie nei 30 secondi tra un jam e l’altro, è sempre rilassata, divertita, leggera. Jammer che ridono tra di loro, compagne di squadra che si ritrovano contro e si guardano in finto cagnesco, ref che fanno veri e propri numeri di contorsionismo per riuscire a leggere un numero scritto a pennarello su una maglia… stare a centro track con una cartellina in mano ti permette di goderti tutto questo ed è impagabile.

Visto che avevo tirato fuori solo 8 motivi e volevo arrivare a 10, ho chiesto un po’ in giro e All You Can Hit delle Bloody Wheels, che ha partecipato nella doppia veste di skater e ref, ha dato il suo apprezzatissimo contributo.

9) Quando giochi una partita e subito dopo fai official, se stai arbitrando ti capiterà di voler dare indicazioni di gioco tipo “vai avanti, non rimanere lì!” alla rookie; oppure, se stai giocando, vedrai chiaramente un cut e non ti tratterrai da fare il gesto della x.
Inoltre a fine evento ti renderai conto di avere roba sparsa in ogni spogliatoio possibile, probabilmente anche in quello della squadra in cui non hai giocato.

10) Infine, le giocatrici più forti, o le veterane, durante il gioco si cercano per potersi dare botte (legalissime) senza un reale scopo, ma solo perché se le sono promesse ad inizio partita. Non è meraviglioso?

La foto di gruppo alla fine della giornata significa una cosa fondamentale: birre per tutti!
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