Il Team Italy maschile arriva secondo alla Nations Cup

La Nations Cup è un torneo organizzato a Francoforte dal Team Germany, disputato il 15 e 16 Febbraio; oltre ai padroni di casa, c’erano la Danimarca e i nostri omaccioni, che hanno ottenuto un buon secondo posto. Nel post, risultati e commenti.

Inizialmente era previsto un quadrangolare con girone all’italiana, poi la Polonia si è chiamata fuori ed è diventato un triangolare con partite di andata e ritorno. I nostri hanno perso i due incontri con la compagine tedesca, mentre hanno vinto entrambe le volte contro i danesi. Questo il dettaglio dei risultati:

SABATO:

Germania – Danimarca 309-89
Italia – Danimarca 177-99
Italia – Germania 96-221

DOMENICA:

Danimarca – Italia 125-195
Germania – Italia 186-92
Danimarca Germania 71-225

La classifica finale è:

  1. Germania
  2. Italia
  3. Danimarca
[divider]

Tante facce nuove nel Team Italy maschile 2020, dunque: abbiamo girato un paio di domande a una delle new entry per farci raccontare come se la sono cavata (visto che non c’era lo streaming). La parola a Bersecliff, bench coach delle Bloody Wheels.

Due vittore e due sconfitte: non ci possiamo lamentare, no?

Assolutamente. Abbiamo incontrato due squadre molto agguerrite e credo che tutte abbiano dato il massimo. Abbiamo avuto la possibilità di mettere in campo quanto provato negli allenamenti, di testare la squadra nel complesso, visto la nuova infornata di atleti appena arrivati. Al di là dei punteggi dei game credo che, nel complesso, abbiamo giocato delle buone partite dando il meglio di noi stessi sul track.

Penso che questo sia stato un banco di prova, un fare il punto della situazione per constatare il nostro livello e coesione di squadra in campo. Sicuramente facciamo tesoro di questi giorni, che andranno a finire nel bagagliaio d’esperienza individuale e di squadra (insieme a qualche litro di sidro nello stomaco offerti generosamente dal Bembel Town).

Il vostro coach è un pilastro del roller derby italiano: come ti trovi con la Elo? Fa paura quando si arrabbia?

Lavorare con Elo è sicuramente una delle possibilità migliori che si possano incontrare nella scena del derby italiano. Sicuramente è una donna molto paziente, motivante e soprattutto stimolante. Averla come coach, bench e alle volte come giocatrice (quando ci alleniamo con la Woodgang) è un gran sostegno. In sintesi posso dirti di trovarmi molto bene con lei, cerca sempre di spronarmi a fare meglio ed è lì a darmi feedback ogni qual volta vado a stressarla! Ho grande rispetto nei suoi confronti. Indubbiamente in panca è un punto fermo, riesce a calmare e riportare lucidità all’intera squadra.

Per qualche oscuro motivo, quasi non ci sono foto di Cliff dalla Nations Cup, trovare questa è stato laborioso!
Ph: Boris Schöppner

Mi chiedi se fa paura quando si arrabbia… Beh, forse un pochino si, anche se raramente l’ho vista perdere le staffe (ah, ricordate di togliere la stella se non avete la lead, mi raccomando jammers!). Però anche quando si arrabbia, posso dirti che è una rabbia positiva, nel senso che il più delle volte è per dare uno scossone e riprenderti quando sei nel pallone. Non ho paura di lei quando si arrabbia per un semplice motivo, quando lo fa ha ragione in quanto me la sono cercata.

Questo weekend ha visto l’esordio in azzurro di un sacco di gente nuova (tu per primo): quanto ci avete messo a superare l’emozione della prima volta e, soprattutto, la mancanza di coordinazione dovuta al fatto che non vi siete allenati tantissimo tutti insieme?

Il primo giorno in spogliatoio c’è stato il panico generale di noi nuovi che correvamo all’impazzata… scherzo! Ovviamente eravamo un po’ tesi, è stata la nostra prima partita con la maglia azzurra, quindi volevamo dare il meglio di noi e essere all’altezza della squadra. Prontamente sono arrivate le parole del capitano Marco (per gli amici del derby, Furio) che ci ha messo nelle condizioni di entrare nel track in maniera serena. Anche il resto della squadra ci ha detto più volte di stare sereni e giocare come sempre, dando il massimo. Dopo il secondo jam credo che un po’ tutti noi nuovi abbiamo lasciato andare quella sana tensione accumulata nel pre-partita.

Il nostro Zozzona prova a passare il wall avversario rotolando,
sotto lo sguardo di palese disapprovazione del jam timer
Ph: Boris Schöppner

Come tu ben dici, non abbiamo molte occasioni per allenarci spesso tutti insieme noi ragazzi (solitamente ci incontriamo una volta ogni due mesi) però negli allenamenti cerchiamo sempre di provare il più possibile. Ovviamente non abbiamo la stessa coordinazione di una squadra che si allena con più frequenza, ma questo gap è egregiamente superato grazie ai veterani che compongono questa squadra, che riescono sempre a mettere una pezza in extremis alle mancanze di noi inesperti.