Otto cose che ho imparato facendo Head NSO.

Fare Head NSO è un lavoro difficile, incasinato, frenetico, ma qualcuno deve pur farlo, no? Queste sono le 8 cose che ho imparato facendolo per la prima volta allo Scusa Mamma 2017.

1) Fare Head NSO per la prima volta è durissimo: servono preparazione, supporto ed esperienza. Ma come si fa a fare esperienza senza aver mai fatto questo ruolo? Facile: guardando gli altri. Nel mio caso, aver osservato Iceman allo SKIR 2017 mi ha dato un paio di spunti per rendermi la vita più facile. Sbirciare da quelli bravi è una cosa che ho imparato a fare tempo fa, quando andavo a vedere i soundcheck delle band forti per carpire i loro trucchi.

2) E’ fondamentale avere delle persone pratiche, fidate e sveglie in alcuni ruoli chiave: il penalty box manager, il jam timer, lo scoreboard operator e il penalty tracker. Se poi capita, meglio avere anche un inside whiteboard e uno scorekeeper che conoscono il ruolo. Perchè? Beh, ovvio: avete un sacco di cose da fare, per cui vi serve avere qualcuno che sappia spiegare il ruolo a chi non lo ha mai fatto (penalty box manager, scorekeeper) e che vi aiuti a tenere in piedi il bout. Lo so che dovrebbe essere scontato che gli NSO conoscano il proprio ruolo ma, almeno a Roma è già tanto avere – per dire – un penalty box manager che sappia spiegare il ruolo ai due timer.

3) La comunicazione, soprattutto con il penalty box, va codificata prima dell’inizio: scambiarsi rapidamente (e senza gridare!) informazioni su quante penalità ha una giocatrice, se il conteggio dei jam è allineato o – più banalmente – il numero di una giocatrice seduta che il penalty tracker non è riuscito a carpire durante la chiamata. Analogamente, decidere prima con lo scoreboard operator e il jam timer come comunicarsi eventuali variazioni senza sgolarsi è utilissimo.

4) Avere sempre il ricambio di tutto: se, ad esempio, in mezzo al bout il pennarello della whiteboard decide di abbandonarti, devi assolutamente averne un altro! Tra le cose da avere sempre a portata di mano, oltre al pennarello: penne e matite di ricambio, nastro isolante dei colori delle squadre, scotch di carta, fogli bianchi, cronometri di ricambio, powerbank per cellulari (quando si usano le app al posto dei cronometri) e soprattutto… -> (vedi al prossimo punto)

5) Avere un manuale NSO a disposizione, in formato cartaceo: ci sono ruoli relativamente semplici come lo scorekeeper che però prendono tempo per essere spiegati; meglio dire al malcapitato nuovo arrivato: “Guarda, il ruolo è semplice, leggiti qui cosa devi fare e quando arriva l’altro scorekeeper ti spiega il resto”. Il preziosissimo manuale NSO delle Bloody Wheels, tutto in italiano, mi ha risparmiato un sacco di grattacapi!

L’essenziale, per un Head NSO, è la sobrietà: deve ispirare fiducia e autorevolezza.

6) Imparare i nomi degli NSO! Quando al primo meeting hai davanti 5-6 perfetti sconosciuti è difficile associare correttamente nome e/o derby name, faccia, lega di provenienza e ruolo di ognuna delle persone, ma lo sforzo è necessario: quando a 30 secondi dall’inizio non riesci a trovare uno scorekeeper (che magari è semplicemente al bagno) devi sapere a chi chiedere (per questo serve sapere la lega di provenienza: è probabile che ci sia qualche compagna di squadra in giro) e ovviamente DI CHI chiedere!

7) E’ importantissimo indossare scarpe comode! Si cammina un sacco, si corre pure, si sta comunque sempre in piedi: delle scarpe troppo piatte non sono raccomandate!

8) Alla fine del bout (o del torneo) non c’è niente di più bello che prendere i “tuoi” NSO da una parte, dare una pacca sulla spalla a tutti, congratularti per il buon lavoro e dirgli “ok, e ora una bella foto insieme”. E poi tutti a bere!